L’angelo di Fellini
di Elena Bastianini
Il finale della Dolce Vita
La Dolce vita di Fellini si conclude con lo sguardo di Paola che mentre segue Marcello che si allontana rompe la quarta parete. Sono su una spiaggia ma separati e non riescono a comunicare per il forte rumore del mare.
La ragazza assume un valore simbolico fortissimo, rappresentando l’innocenza e la speranza contrapposta al mostro marino che Marcello e i suoi amici trovano in riva al mare al termine di una festa. Il mostro rappresenta l’ abbruttimento dovuto a una vita dissoluta e vuota a cui il protagonista si è abbandonato. D’altronde già la scena dove Paola e Marcello si erano conosciuti sembra ribadire il valore simbolico della ragazza, che viene paragonata a un angioletto dipinto in una chiesa dell’Umbria.
Fotogrammi dalla scena finale de La Dolce vita di Federico Fellini, 1960, tutti i diritti riservati.
L’ angioletto delle chiese umbre
Chissà quale dipinto aveva in mente Marcello, alter ego di Fellini, quando paragona Paola a un angioletto che si trova nei quadri delle chiese umbre. Perugino? Pinturicchio? O magari Filippo Lippi? Noi abbiamo notato la straordinaria somiglianza tra la giovane e gli angioletti nell’abside del Duomo di Spoleto, dipinti da Fra Filippo Lippi a metà Quattrocento e abbiamo deciso di creare un quadro animato in omaggio a Fellini.