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Il David nel cortile

Il David nel cortile

di Elena Bastianini

Il David oggi

Il David in bronzo di Donatello si trova oggi al Museo del Bargello a Firenze, nella sala dedicata alla scultura del Quattrocento. Il suo sguardo scaltro sotto il cappello a tesa larga è quello di un giovinetto che ha appena vinto una sfida che sembrava impossibile contro il gigante Golia e baldanzoso ne tiene la testa sotto il piede come trofeo di guerra. La celebre scultura bronzea è diventata una delle icone più famose del Museo, ma non era stata pensata per quella destinazione: nei secoli ha avuto diverse collocazioni, tra cui forse la più emblematica è quella al centro del cortile di Palazzo Medici di via Larga.

Il David oggi

Il David nel tempo

Anche se non ci sono pervenuti documenti sulla sua genesi, probabilmente il David fu pensato per la “casa Vecchia” dei Medici in via Larga prima che la famiglia si trasferisse nel vicino Palazzo costruito da Michelozzo. Gli studiosi ritengono che il bronzo avesse una destinazione da interno e che si trovasse su una colonna, di porfido o pietra rossa, come le sculture antiche.

Intorno al 1457 il David venne collocato al centro del cortile d’ingresso del nuovo palazzo. Una posizione di grande prestigio, che poteva essere vista anche da chi passava da via Larga, dinanzi alla dimora medicea. Fu allora che il basamento della scultura venne arricchito da Desiderio da Settignano, che vi “fece di marmo alcune arpie bellissime et alcuni viticci di bronzo molto graziosi e bene intesi”.

In questa posizione il giovane vincitore di Golia venne descritto da diverse fonti, che ricordano pure l’iscrizione epigrafica sulla colonna di Gentile Becchi: “ Victor est quisquis patriam tuetur. / Frangit immanis Deus hostis iras. / En puer grandem domuit tiramnum./ Vincite cives!”ovvero: “Chiunque difende la patria è destinato a vincere, / poiché Dio rompe i furiosi propositi del più spaventevole tra i nemici. / Ecco il fanciullo che ha sconfitto un enorme tiranno. Cittadini, alla vittoria!”. La scultura veniva così caricata di un forte valore simbolico, in quanto Cosimo de’ Medici si identificava con il giovane eroe biblico ergendosi a difensore di Firenze in senso anti tirannico.

L’opera rimase in quella posizione fino all’autunno del 1495, quando i fiorentini, infervorati dai discorsi del Savonarola cacciarono dalla città i Medici, ritenuti i veri tiranni di Firenze: il David venne trasportato per volere della Signoria repubblicana nel Palazzo della Signoria, un gesto evidentemente politico che rompeva il legame tra Cosimo e l’eroe biblico.

Palazzo Medici di via Larga prima delle trasformazioni sei-settecentesche

Cambiamenti del David

La statua subì poi altri numerosi spostamenti, durante i quali il basamento originale è andato perduto; ne sono stati però identificati due frammenti che ci aiutano a immaginare il suo aspetto: due teste di arpia di mano di Desiderio da Settignano, conservate una nella Collezione Chigi Saracini a Siena e l’altra al Museo Horne di Firenze. Non solo, queste ultime sono in tutto simili a quelle che si trovano alla base del pulpito scolpito da Pasquino da Montepulciano nel Duomo di Prato. Pasquino era stato allievo di Desiderio proprio negli anni in cui lo scultore di Settignano lavorava al basamento del David ed è probabile che lo usò come il modello per il pulpito pratese.

Dall’analisi comparata di questi elementi e confrontandoli con colonne, incisioni e disegni del tempo ispirati alla celebre scultura nel portico di via Larga si può allora ipotizzare come poteva essere il basamento, che univa il marmo delle arpie, il bronzo dei viticci e il porfido o pietra rossa della colonna in una ricca policromia.

Non va poi dimenticato che la stessa scultura bronzea del David ha subito cambiamenti nel tempo, come evidenziato nell’ultimo restauro dell’opera: il bronzo ha perso le dorature originali, di cui rimangono tracce solo nei capelli, sul cappello, sui calzari e sulla sommità e sulla base della statua. Sulla punta del cappello si trova invece un foro che probabilmente doveva tenere una piuma, mentre sulla sommità dell’elmo di Golia c’era probabilmente un cimiero andato perduto, come lascia intendere un foro quadrangolare.

Tracce di doratura sui capelli di David

La nostra ricostruzione digitale del David nel cortile del Palazzo Medici di via Larga

Già nella mostra del 2008 al Bargello, in occasione del restauro del David, si è provato a ricostruire come doveva apparire la scultura di Donatello sul basamento di Desiderio costruendo una copia ed esponendola vicino all’originale. Noi invece, da uno spunto della Dottoressa Maria Paola Dominici, servendosi della tecnologia digitale, abbiamo provato a rimettere il David al centro del cortile di Palazzo Medici di via Larga, per vedere che effetto doveva fare al visitatore quattrocentesco.

Ricostruzione digitale del David al centro del cortile di Palazzo Medici di via Larga

Un’operazione di restauro digitale, che riteniamo di grande valore scientifico e didattico, in quanto ci permette di ricostruire come appariva il David nella Firenze di metà Quattrocento.

Ricostruzione digitale del David al centro del cortile di Palazzo Medici di via Larga

Bibliografia

F. Caglioti, Donatello e i Medici. Storia del David e della Giuditta, 2voll., Firenze, 2000.

B. P. Strozzi, Donatello. Il David restaurato, Firenze 2008.

G. Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori nelle redazioni del 1550 e 1568, Firenze 1966-1987

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